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Gargano: cosa e dove mangiare a Peschici, Vieste e Isole Tremiti

Vieste e le leggende marinare

Il forte legame di un paese alle sue radici lo si percepisce dalle leggende che vi ruotano attorno. Per comprendere a fondo l’influenza che il mare ha su Vieste, la località più grande del Gargano dove soggiornare fra spiagge e vicoli austeri del centro storico di epoca medioevale, basta ascoltare la canzone di Max Gazzé del 2018, o meglio ancora chiedere ai marinai della zona di recitare la leggenda di Cristalda e Pizzomunno. Una storia d’amore bellissima ma senza lieto fine: lui, pescatore affascinante e famoso per tutta la costa, andava a prendere Cristalda ogni notte per portarla al largo, giurandole amore eterno. La gelosia delle sirene pose però presto fine a questo rituale: innamorate di Pizzomunno e arrabbiate per il suo rifiuto, incatenarono la giovane e la trascinarono in fondo al mare. Devastato dal dolore, il pescatore si pietrificò trasformandosi nel faraglione in calcare bianco che porta il suo nome, visibile alla spiaggia del Castello. Secondo gli abitanti del luogo, ogni cento anni i fantasmi dei due innamorati tornano sulla terra per amarsi ancora, in una notte d’agosto. Per chi volesse giurarsi amore eterno, in paese c’è la scalinata dell’amore che riporta alcune frasi della canzone, da percorrere mano nella mano fino alla fine in segno di buon auspicio.


I ristoranti di Vieste

L’atmosfera scanzonata e rilassata del bel borgo marinaro si riflette anche a tavola. Come nella maggior parte delle cittadine locali, la fa da padrone il pescato del giorno, che a Il Capriccio si abbina a ottimi vini del territorio, in un ambiente curato con posizione privilegiata vista porticciolo. Ottimi anche gli abbinamenti de Al Dragone, un altro indirizzo da appuntare se si è in cerca di un ristorante suggestivo, in questo caso costituito da antiche grotte che in passato hanno anche ospitato un frantoio. Chi ama i vicoli interni, invece, può optare per La Ripa, che in dialetto significa “rupe”, quella su cui Vieste è arroccata: qui si mangia in un antico convento del Quattrocento trasformato dal ‘94 in ristorante di cucina pugliese, con qualche incursione dall’estero.

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